L’ansia da gara – come riconoscerla ed affrontarla

L'ansia da gara - come riconoscerla ed affrontarla. Nicola Delladio Psicologo e Mental Trainer a Trento e Cavalese insegna ad affrontare l'ansia prima delle competizioni.Nell’ambito della psicologia applicata allo sport uno dei settori più indagati è quello che va sotto il nome di ansia da prestazione (o ansia da gara); una condizione che può rivelarsi come uno scoglio oppure come un punto da cui partire per salpare in un oceano inesplorato fatto di sensazioni di una insopprimibile vivacità e pienezza. L’aiuto di un preparatore mentale può rivelarsi prezioso per capire a che punto ci si trova.

Prepararsi ad una competizione sportiva, confrontarsi con gli avversari, allenarsi con criterio per prevenire possibili infortuni, investire economicamente in attrezzature o personale specializzato (a livelli assoluti munendosi di allenatori, preparatori, fisioterapisti, massaggiatori… Il cosiddetto team o entourage), comporta un dispendio di energia fisica e mentale di notevole portata; tutto ciò si accompagna fisiologicamente ad uno stato di attivazione che non di rado si tramuta in preoccupazione e infine nella cosiddetta ansia da prestazione o ansia da gara; lo sport, a livello amatoriale così come a livello professionistico, è sinonimo di agonismo, impegno, lotta; diversamente parleremo di attività motoria. Ogni sport ha la sua cornice fatta di regole all’interno della quale si svolge la sfida al termine della quale viene decretato un vincitore e un vinto, sia esso un singolo atleta o una squadra; in conseguenza di ciò viene stabilito un valore; partecipando si viene osservati, valutati e giudicati nei termini in cui saremo stati in grado di portare avanti e di concludere la nostra prestazione. Se tutto ciò descrive uno scenario condivisibile si può facilmente immaginare come chiunque si muova seguendo queste coordinate può essere soggetto a momenti di forte tensione, di stress, di allarme, di paura, finanche di blocco o rifiuto.

La prima considerazione ha a che fare, come mi è capitato di scrivere altrove, con il nostro livello di consapevolezza rispetto a questa condizione ovvero se decidiamo di gareggiare è per provare, sperimentare, vivere, le situazioni di cui sopra; semplificando potremmo dire che lo stress andiamo proprio a cercarcelo per poi risolverlo, sciogliendolo nel fare quello che ci piace e che abbiamo deciso; sentire il nostro corpo che si muove, che esplora lo spazio, che cambia, e farlo insieme e nel confronto con gli altri, ci fa stare bene nonostante o forse proprio grazie a questa tensione che sappiamo in anticipo si risolverà, come in natura possiamo solo combattere o fuggire da un pericolo che ci si para di fronte.

Quindi riconoscere per poi modificare. Partendo da un “comprendo che è così, questa cosa la scelgo, mi ci ritrovo, in parte anche se non del tutto e pienamente a causa della tensione che comunque fa parte del gioco, la posso attraversare cercando infine le strategie per superarla brillantemente”. Questa una frase – guida che può essere utile recitare a più riprese, al limite memorizzandola… E’ evidente come se ne possano inventare altre, con i termini che più ci risuonano in termini di immedesimazione.

É intuitivo notare che se l’ansia legata alla situazione funge da attivatore, da innesco alla mia miglior prestazione, è un’arma che equivale ad un vantaggio, la posso quindi sfruttare; se, viceversa, mi blocca, ecco che l’intervento di un preparatore mentale può rendersi utile nell’affrontare e superare simili barriere.
 
In un prossimo articolo vedremo quali sono le principali strategie che possiamo mettere in campo per affrontare tutto questo, partendo dalle potenzialità della respirazione passando per l’impiego accorto delle frasi guida.

L’ansia da gara – come riconoscerla ed affrontarla.
Nicola Delladio Psicologo e Mental Trainer a Trento e Cavalese insegna ad affrontare l’ansia prima delle competizioni.